di ventotto ce n’è uno

la notte del ventotto febbraio del duemilaventuno in cielo c’era questa luna e davanti a me c’erano i cassonetti della spazzatura e di fianco palazzi con stanze dalle luci spente e stanze dalle luci accese ma soprattutto stanze dalle luci spente e la luna sembrava piena ma era l’inizio del periodo calante e io però non lo sapevo e qualche automobile passava veloce lungo la strada e io pensavo che la libertà va difesa soprattutto difendendo quella degli stronzi e una folata di vento muoveva i rami degli alberi e anche di quell’albero davanti a me e poi i suoi rami hanno coperto un pezzo di luna che io pensavo piena ma che era già in fase calante e per stronzi intendo anche quelli insopportabili e con le idee imbarazzanti e lo dico io che mi imbarazzo facilmente e mi sopporto a malapena ma la notte non è fredda e qualcuno starà in balcone a fissare il cielo e la libertà è una e non dovrebbe conoscere distinzioni anche se siamo ancora a febbraio anche se è l’ultimo giorno di questo strano mese che non è novembre né aprile né giugno né settembre né tutti gli altri mentre invece io, con la busta dell’umido appena ficcata nel cassonetto, io un po’ lo sono tutti gli altri

01.03.2021