un risveglio

La storia inizia con un uomo che scende dal letto a piedi nudi, accende una TV non sintonizzata su nessuno canale e libera interferenze e rumori bianchi per la stanza.

Si siede sul pavimento ruvido, incrocia le gambe e fissa dalla finestra un’insegna al neon spenta mentre fuori è sia giorno che notte.

Ripensa a quelle idee espresse male, scritte in modo sbagliato, alle creazioni tradite e poi sbiadite. Poi la sua mente vola altrove.

Ha vicino un bicchiere di vetro con acqua liscia del rubinetto che riflette le ombre del giorno e i riflessi artificiali della notte.

Allunga una mano, prende il bicchiere e beve un sorso.

Ingoia acqua e rimpianti.

Pensa che “Punto e a capo” sia il miglior abbinamento di parole che abbia mai sentito.

Si alza sui piedi nudi e guarda gli arabeschi digitali che singhiozzano dalla TV non sintonizzata.

Cammina fino a superare il bicchiere, il televisore, i rimpianti.

Poi apre la porta e va via da quella stanza e da questa brevissima storia.

(30.04.2024)

(kafka)

diffidenti ed estranei

sulle parentesi del novecento

ci muoviamo sulle strade buie di Praga

alienazione e vento freddo

noi non capiamo il mondo

e il mondo non capisce noi

ma è calda la luce arancione dei lampioni

e i ponti trafficati

e abbiamo scritto e scriveremo

di America e nostro padre

qualcuno si darà fuoco

e qualcuno resterà qui mentre andiamo via

le avanguardie non sono coraggiose

ma cercano soltanto una via di fuga

e il linguaggio tra noi e il mondo

è solo un’opera incompiuta

niente di più

niente di meno

(ottobre 2023)

contrabbandiere di rimpianti

sono un contrabbandiere di rimpianti e viaggio su un furgone sgangherato e accanto a me c’è un vecchio reazionario e non parliamo ma guardiamo la strada in silenzio e accendo la radio perché la mia coscienza ha una programma radiofonico e a me piace e lo ascolto tutti i giorni dalle diciotto alle diciannove che poi in questo momento dell’anno coincide proprio con il tramonto e la luce arancione e le ombre basse e le sagome degli alberi in controluce e c’è una frase che viene dalla radio che mi colpisce e la frase è che la libertà è finita nel momento in cui abbiamo accettato che di certi temi è lecito parlare mentre di altri no e mi accorgo che lo abbiamo accettato nei programmi televisivi come nelle chiacchiere da bar e ancora lo abbiamo accettato nei testi delle canzoni come nelle chiacchiere da social network e continuamo ad accettarlo e lo accettiamo sempre di più e io che sono un contrabbandiere di rimpianti e viaggio su un furgone sgangherato e trasporto vecchi scatoloni traballanti che ballano su ogni buca della strada penso che non c’è nessuna discussione che merita di essere censurata però mi dicono che questo potrebbe offendere questo o quell’altro o quell’altro ancora e quindi se voglio stare dalla parte dei buoni è meglio non parlare di certe cose e l’unico ad offendersi rimango io ma in silenzio, sul furgone, insieme al vecchio reazionario che guarda la strada

(15.03.2023)

la piramide di shungite

una pianura infinita di terra e roccia e ghiaccio e poi un vento gelido che alza la polvere e un cielo bianco e poi conficcato tra i sassi c’è una lastra di metallo con una scritta in russo e poi ancora un’immensa e monotona pianura e poi vento e freddo ma ecco che il cielo si fa improvvisamente scuro e io sono spaventato e alzo lo sguardo per capire cosa sta accadendo

svengo

nero e immagini sfocate e nero e suoni ovattati e nero e immagini ancora sfocate e nero

poi mi desto e apro gli occhi e mi ricordo che mi sono perso da qualche parte nella tundra siberiana e però il pensiero non mi turba più di tanto o comunque non mi turba come quello che vedo ora davanti a me e al centro della pianura infatti è comparsa un’enorme piramide nera e lucida e tutto intorno sembra uguale e rimango incredulo e immobile e poi stropiccio gli occhi ma la piramide nera e lucida è ancora lì al centro della pianura immensa e monotona e fredda

una piramide nera e lucida di shungite

intanto ci sono persone che nascono e che muoiono e che mettono benzina e lessano patate e io vorrei solo essere anonimo ed essere sconosciuto al mondo perché l’unico modo per essere liberi è essere fuori da ogni sorveglianza

per ora però sono solo infreddolito davanti a un’enorme piramide nera

(27.02.2023)

flusso di oort

un flusso ininterrotto di suoni e fruscii e luci e parole incomprensibili e colori sovrapposti ed echi e riverberi e graffi e poi tasti premuti velocemente e schermi disturbati e assenza di atmosfera e interferenze radio ed emozioni intense e vertigine da spazio profondo e antenne e nostalgia e cavi e curiosità perversa e urla spezzate e pareti dure e trasparenti e freddo e sguardi fermi e scariche elettriche e asteroidi impazziti e esplorazioni interstellari e speculazioni temporali e tachimetri e matite infinite con cui scrivere sensazioni in maniera imprecisa e poi il senso di colpa e poi attraversi la fascia di Kuiper

e

tutto

si

rallenta

nel silenzio

a parte una leggera interferenza

che somiglia molto al fruscio di una musicassetta

che all’interno ha tutta la bellezza dell’universo

(10.02.2023)