così mi trovo su questo treno che si muove su un binario a strapiombo sul mare ma questo lo so io e lo sa il conducente e lo sa il controllore e forse qualche altro passeggero perché ecco tutto intorno c’è una nebbia fortissima e non si vede niente solo un bianco spietato che nasconde le onde e gli scogli e la risacca ma poi ad un certo punto compare una stazione piccola una stazione triste solitaria y final e il treno si ferma e io non dovrei scendere perché la mia destinazione è altrove la mia destinazione è ancora molto lontana ma dal finestrino sento in lontananza un sax tenore che si lamenta e poi vedo una ragazza che sta attaccata ad un termosifone dentro la sala d’aspetto la ragazza quasi l’abbraccia il termosifone un termosifone bianco mai abbastanza caldo e io sento l’irrefrenabile bisogno di scendere dal vagone e vivere là e trovarmi un lavoro qualsiasi e dormire in qualche stanza spoglia con coperte dalla lana ruvida e la mattina ogni mattina alzarmi all’alba e passeggiare in spiaggia e magari scattare una fotografia attraverso la nebbia e poi andare a prendere un caffè in un bar cencioso e portare la tazzina alla bocca mentre il barista bonario ma sospettoso finge allegria e poi alzarmi il bavero del cappotto e pagare e riprendere a camminare verso il futuro
(18.01.2022)